Dopo aver intervistato scrittrici e scrittori, illustratrici, editori e conduttori radiofonici, il viaggio nel magico mondo dei libri (e in quello un po’ meno magico dell’editoria…) continua con una simpatica e istruttiva chiacchierata con un libraio. Gian Paolo Alparone ha, da pochi mesi, rilevato la libreria Mondadori Store di Alessandria, da anni punto di riferimento per il lettori della città piemontese, coinvolgendo in questo progetto anche la figlia Martina.
d.) Quali motivazioni l’hanno spinta a rilevare una libreria, nonostante i numeri poco incoraggianti sulla propensione degli italiani alla lettura?
r.) I libri sono sempre stati una mia passione, come veicoli di cultura, ma anche come meri oggetti. E mi hanno sempre appassionato le grandi raccolte di libri, le biblioteche come le grandi librerie. Ho negli occhi le grandi librerie di Parigi, come Compagnie e Gilbert Jeune, o Fogola, oggi purtroppo scomparsa, che era la più bella libreria di Torino, in piazza Carlo Felice. Le librerie sono luoghi dell’anima, in cui sono custoditi i sogni ancora da sognare e le conoscenze ancora da scoprire. Un giorno, senza che io l’avessi cercata, è arrivata l’opportunità di acquistare una libreria. Mi sono subito reso conto che si trattava di un’occasione che non si sarebbe più presentata una seconda volta. E ho fatto la mia scelta.
d.) Cosa contraddistingue un libraio da un “venditore” di libri?
r.) La risposta può sembrare scontata. I grandi supermercati generalisti e Amazon fanno una concorrenza insuperabile sui prezzi. La differenza in libreria la fanno le persone e il servizio, elementi estranei alle caratteristiche del mondo spersonalizzato dei supermercati e di Amazon. Ed è questo il motivo per cui le librerie ci sono e ci saranno sempre.
d.) Di cosa hanno bisogno secondo lei i librai italiani?
r.) In primo luogo di competenza, di competenza letteraria. Oggi una parte di ciò che viene pubblicato in Italia non meriterebbe di esserlo, e alcuni libri che invece dovrebbero assolutamente esserci sugli scaffali, penso soprattutto ai classici, ai grandi classici della saggistica, al contrario, non vengono ristampati. Il gestore di una libreria deve sapere fare selezione e avere il coraggio di proporre al pubblico libri di valore.
d.) Gli ebook sono ormai una realtà. Crede che la loro diffusione possa rappresentare una minaccia per il formato cartaceo?
r.) Assolutamente, no. Nella maggioranza dei casi, coloro che leggono libri elettronici leggono anche libri cartacei. Inoltre, in formato elettronico non c’è tutto, anzi c’è solo una piccola parte di ciò che viene pubblicato su carta. Tra gli ebook mancano almeno i tre quarti dell’attuale disponibilità libraria in cartaceo, e ci sono alcuni editori, e nemmeno tra i più piccoli, che non editano in elettronico tutte le loro novità. Ma il problema insuperabile del libro elettronico, soprattutto per un grande lettore, è la mancanza di una “pagina”. Accade spesso che il fascino e il ricordo di ciò che uno legge sia legato alla fisicità, alla posizione delle parole e degli spazi vuoti in una “pagina” che nel libro vero ha una forma visiva ben definita, e non modificabile. Questo, al libro elettronico manca per definizione.
d.) La sua libreria ospita anche una magnifica sala espositiva…
r.) Sì, nel piano semi-interrato abbiamo ristrutturato e allestito una sala destinata agli eventi. In particolare, la mia intenzione è quella di sviluppare le presentazioni, oltreché di libri, anche delle opere dei pittori e dei fotografi attivi localmente, perché la relazione tra arti visive e scrittura è molto forte, e perché sono del parere che questo costituisca un importante valore aggiunto per le attività della libreria come polo culturale.
d.) Come dialogate con il quartiere e la città?
r.) Come è ovvio il nostro dialogo è in via prioritaria con le persone che gravitano intorno alla nostra libreria, e si concentra sui libri. Ma non solo, infatti siamo anche un punto di incontro con le persone, con le scuole, con le istituzioni culturali della città, come la Biblioteca di Alessandria, che è una realtà importantissima in ambito regionale e non solo, con l’ACSAL che è un centro culturale ispirato e gestito dalla famiglia imprenditoriale Guala di Alessandria, e inoltre con le scuole di ogni ordine della città e del circondario, con le cui classi, in modo continuo, organizziamo incontri nei nostri locali, perché è indispensabile che le nuove generazioni non perdano il contatto con la manualità con i libri, che sta alla base della lettura. E ancora, siamo i fornitori di libri di alcune più piccole ma importanti biblioteche pubbliche del territorio provinciale. Insomma, cerchiamo di essere presenti su diversi fronti.
d.) Se dovesse intraprendere un lungo viaggio e potesse portare con sé solo 5 libri quali porterebbe?
r.) Sarebbe una scelta dolorosa, ma non potrei fare a meno di avere a portata di mano La Montagna Incantata di Mann, che è il romanzo della mia formazione, e che periodicamente leggo e rileggo, poi La figlia femmina della Giurickovic Dato, che a mio giudizio è il più bel libro di narrativa italiana uscito nel 2017, centrato sul tema delle violenze familiari e sulla catena di male che essere originano; e poi i libri che sto leggendo attualmente, ossia Il divano di Istanbul di Roberto Barbero, che è un bellissimo libro, leggero e colto, sulla storia della civiltà ottomana; e un bellissimo libro uscito da pochi mesi postumo del grande narratore spagnolo Rafael Chirbes, Paris-Austerlitz, che è un tenerissimo racconto d’amore omosessuale. Infine, Shaytan, assolutamente, il tuo libro di avventura dell’ormai mitico Luke McDowell.
d.) Ed eccoci con i ragazzi dello staff. Immaginate di salire sull’Orient Express per andare da Venezia a Istanbul: quale scrittore o scrittrice, di qualunque epoca, vorreste avere come compagno di viaggio?
Pierre) Banana Yoshimoto. Perché viaggiando con lei forse riuscirei a esorcizzare la morte.
Ilaria) Jane Austen, perché è una delle prime scrittrici di rosa, il genere che amo.
Marcella) J.K. Rowling. Harry Potter è un orfano, è solo, ma è il più forte e ce la fa sempre. Con la magia tutto è possibile…
Martina) Toni Morrison, nei personaggi dei cui libri mi ritrovo sempre molto psicologicamente, come persona e come donna.
George) Stephen King, con le sue storie piene di mistero.