Ho spesso puntato il dito contro le case editrici a pagamento, ma anche con le agenzie letterarie occorre stare molto attenti.
Giusto per citare un esempio pratico vi dirò che il mese scorso sono stato contattato attraverso Linkedin da una sedicente talent scout e editor per un’agenzia letteraria che avrò la bontà di non nominare, la quale mi ha proposto di inviare all’agenzia un mio manoscritto perché loro sono “alla ricerca di scrittori di talento, che hanno il desiderio di pubblicare la loro opera“. Dato che ritengo sempre valido l’antico dogma secondo cui “quando ti vengono a cercare sei tu che hai da dar qualcosa a loro e non il contrario” o, detto in parole più crude, “quando ci cercano è per tirarti un bidone“, sapevo già cosa aspettarmi ma, volendo conceder loro il beneficio del dubbio, ho risposto di sottopormi una proposta. Ebbene, mi hanno proposto un editing a pagamento e un “piano economico personalizzato”!
E’ dunque il caso di ribadire un punto fondamentale: un’agenzia letteraria seria deve occuparsi di promuovere l’autore in cui crede, trovando una casa editrice adeguata alle necessità del suo assistito, vendendo i foreign rights e ponendo in essere le strategie necessarie per portare l’autore al miglior successo possibile, a fronte di una percentuale sui redditi che ne deriveranno, assumendosi la propria giusta ed equa dose di rischio imprenditoriale. Null’altro costo deve essere chiesto all’autore. Di questo e solo di questo potete discutere con un agenzia letteraria: di quale sarà la percentuale dell’agenzia sui vostri futuri guadagni.