CULTURA E ATTUALITA'

La biblioteca di Alessandria (d’Egitto)

La biblioteca di cui vi parlo oggi è quella di Alessandria d’Egitto. Rinacque nell’ottobre del 2002 per reclamare il manto dell’antica e ben più famosa omonima. Non è solo un edificio straordinariamente bello, è anche un vasto complesso in cui si fondono arte, storia, filosofia e scienza. Inoltre, la miriade di attività che offre lo hanno reso un luogo di discussione, dialogo e comprensione aperti. Il sogno di ricostruire l’antica biblioteca di Alessandria e di far rivivere l’eredità di quel grande centro per l’apprendimento ha da tempo attratto l’immaginazione di intellettuali e scienziati di tutto il mondo.

Biblioteca Alessandria

Nel 1974, il professor Mostafa El Abbadi, eminente storico di Alessandria e autore di uno studio sulla vita e il destino dell’antica biblioteca, chiese il lancio di un progetto per ricostruire la Biblioteca di Alessandria. L’Università della città egiziana assegnò il terreno accanto al proprio campus, in prossimità di dove si ritiene sorgesse la biblioteca originale. Il centro congressi è stato costruito su un’area di 5000 m2 ed è stato inaugurato il 22 agosto 1991. Centro congressi e biblioteca, con la loro capacità congiunta, saranno un polo di cultura e un faro di conoscenza per servire l’Egitto, la regione mediterranea, l’Africa e il mondo. Già prima dell’inaugurazione ufficiale della nuova biblioteca, avvenuta il 16 ottobre del 1992, il centro conferenze aveva ospitato importanti eventi internazionali.

AUTORI ESORDIENTI ITALIANI, EDITORIA E DINTORNI

Il difficile lavoro dell’esordiente…

Uno degli obiettivi che questo blog si prefigge è quello di aiutare gli autori esordienti a farsi conoscere e vendere le proprie opere. Un altro è quello di metterli in guardia dai truffatori che, dietro a promesse di ingenti vendite e facili guadagni, mirano solo a turlupinare il malcapitato di turno.

esordienti

Per quanto riguarda il primo punto, ho constatato io stesso che un sistema valido ed efficace per vendere il proprio libro è quello di “metterci la faccia”, e questo si concretizza in  vari modi: con il cosiddetto “firmacopie” presso edicole e librerie, oppure partecipando a sagre, fiere e manifestazioni letterarie locali (sono più di quante possiate immaginare e con costi spesso bassissimi se non addirittura gratuite). È un approccio estremamente efficace perché avrete modo di parlare con il vostro potenziale pubblico, acquisterete visibilità e vi garantisco che molti lettori sono ben lieti di conoscere di persona l’autore di un libro. Non affannatevi a cercare di organizzare presentazioni poiché, se non avete già un vostro bacino di utenza, non verrà nessuno e invitare gli amici e i parenti è perfettamente inutile: a loro il vostro libro lo potrete vendere comunque. Se ciò nonostante volete togliervi la soddisfazione di fare una presentazione ufficiale, contattate le biblioteche della vostra zona e scartate quelle che chiedono soldi per l’affitto della sala, è un servizio che la maggior parte sono liete di fornire gratuitamente.

Riguardo al secondo aspetto i consigli che mi sento di dare sono semplici quanto efficaci:

  • Non accettate proposte di pubblicazione da case editrici che prevedano contributi economici da parte vostra; questi contributi possono assumere le più disparate forme e venir richiesti con le più fantasiose e subdole giustificazioni. Ma il concetto è uno e imprescindibile: è dovere dell’editore farsi carico di tutte le spese di editing, pubblicazione e promozione del libro. È altresì corretto che, in quest’ultima fase, l’editore pretenda la collaborazione dell’autore il quale sarà chiamato a partecipare alle presentazioni organizzate per promuovere il libro. Per una lista di case editrici non a pagamento cliccate QUI.
  • Non pagate cifre astronomiche per la grafica della copertina: essa è importantissima ma basta seguire alcuni semplici accorgimenti (ci sono tantissimi tutorial gratuiti su internet) e avere un programma di grafica anche basic (anch’esso scaricabile in versione gratuita da internet) per ideare una cover funzionale al suo scopo.
  • Non accettate contratti che vi impegnino per più di 3-4 anni; alcune case editrici arrivano a proporre contratti di 20 anni! Follia!
  • Alcune case editrici pagano le royalties solo dopo un certo numero di copie vendute (esempio: 10% di royalties solo dalla millesima copia in poi, se ne vendete 900 non prendete niente): altra follia.
  • Diffidate degli editori che, vantando una rete distributiva a livello nazionale, vi impongono contratti capestro. La distribuzione non è così fondamentale come vogliono farvi credere, almeno finché non vi sarete fatti conoscere costruendo il vostro “personal brand”. Per un autore esordiente di Torino, avere il proprio romanzo in una libreria di Roma è perfettamente inutile.

Ci sarebbe ancora molto di cui parlare perché il mondo dell’editoria è estremamente complesso e in Italia gli autori esordienti sono considerati meno di zero. Non voglio, però dilungarmi oltre e per oggi direi che può bastare così: i motivi di riflessione ci sono.