I romanzi che fanno scandalo non sono una prerogativa dei nostri giorni. Nel corso degli ultimi secoli, molti sono stati i libri che hanno suscitato indignazione e sono stati giudicati offensivi per la morale, spesso mettendo in guai seri i loro autori.
Libreriamo.it ne propone una selezione redatta consultando testate e siti internazionali.
1) Il posto d’onore spetta a “Fanny Hill. Memorie di una donna di piacere”, libro erotico dello scrittore britannico John Cleland, che uscì in due parti tra il 1748 e il 1749. L’autore, l’editore e perfino lo stampatore furono arrestati. Cleland disconobbe il romanzo, il libro fu ritirato dalla circolazione e non poté più essere legalmente stampato per oltre un secolo.
2) “La lettera scarlatta” (1850) di Nathaniel Hawthorne, che destò grande scandalo per via del suo tema principale, l’adulterio.
3) “L’amante di Lady Chatterley” (1928), è il romanzo più celebre dello scrittore inglese D.H. Lawrence. A causa del suo romanzo, lo scrittore si fece numerosi nemici e venne addirittura considerato alla stregua di un autore pornografico.
4) “Il delta di Venere”, di Anaïs Nin, è un libro composto da 15 racconti erotici attraverso i quali l’autrice si spinge a esplorare temi davvero scottanti come l’incesto, lo stupro e la necrofilia. Nel 1995 il regista Zalman King ne ha tratto un film.
5) “Tropico del cancro” di Henry Miller, amico e amante di Anais Nin. Il libro fu pubblicato in Francia nel 1934 e, dopo ben 27 anni, negli Stati Uniti. Henry Miller venne processato per oscenità.
6) “Urlo”, dello scrittore statunitense Allen Ginsberg, diede anch’esso grandissimo scandalo. Pubblicato nel 1956 e dedicato a Carl Solomon, un amico di Ginsberg conosciuto in un istituto psichiatrico, il poema racconta in uno stile allucinato le esperienze del poeta e della comunità di artisti, drogati e pazienti psichiatrici a cui si era unito. La pubblicazione del volume scatenò un processo per oscenità a carico dell’editore Lawrence Ferlinghetti, che fu poi assolto perché il giudice dichiarò l’opera “di importanza sociale riedificante”.
C’è una nuova edizione di questo libro dal titolo “Urlo & kaddish” del 2015.
7) “Lolita”, di Vladimir Nabokov, suscitò scandalo per i contenuti scabrosi che vertevano su un rapporto pedofilo e incestuoso, malgrado il testo non contenesse alcuna descrizione esplicita. Diversi editori lo rifiutarono, tentando di imporre all’autore pesanti tagli che lui non volle mai applicare. Alla fine, il romanzo vide la luce nel 1955 a Parigi, pubblicato dall’Olympia Press.
8) “I versi satanici” (1988), di Salman Rushdie, è una storia fantastica che però contiene chiare allusioni alla figura di Maometto. Nella comunità musulmana sono insorti in molti contro questo testo, apertamente accusato di blasfemia. Ci sono state violente proteste e l’Ayatollah iraniano Khomeini, nel 1989, decretò che Rushdie dovesse essere punito con la morte. Lo scrittore dovette rifugiarsi in Gran Bretagna e vivere sotto protezione.
9) “Mattatoio n. 5 o La crociata dei bambini” di Kurt Vonnegut, in cui lo scrittore statunitense racconta della sua prigionia in Germania durante la seconda guerra mondiale e del bombardamento di Dresda. Il libro fu pubblicato nel 1969 ma finì nella lista nera dell’ALA (American Library Association).
10) “Pasto nudo” dello scrittore statunitense William S. Burroughs, in cui l’autore racconta la storia, semi-autobiografica, della sua dipendenza dalla droga. Fu pubblicato per la prima volta in Francia nel 1959, ma negli Stati Uniti, dopo essere stato bandito da Boston e da Los Angeles, scatenò uno dei più recenti e discussi processi per oscenità, sia a causa del suo contenuto, sia del linguaggio utilizzato.