CULTURA E ATTUALITA'

Ciao vecchio…

Si conclude un anno per me molto particolare. Un anno che ha visto l’affermarsi di questo blog, la pubblicazione del mio racconto L’alpino che giocava ai dadi, della raccolta di racconti Tre racconti e una leggenda, realizzata con Gianluigi Repetto e del mio primo romanzo, Senza nome e senza gloria. Tre libri che hanno avuto, fin dall’inizio, un successo che è andato ben oltre le mie più rosee speranze. Ma, soprattutto, è stato un anno nel quale ho  ritrovato vecchi amici persi da tempo e fatto nuove conoscenze che mi hanno arricchito, e durante il quale ho imparato tanto, alla venerabile soglia dei cinquant’anni.

Come quasi ogni anno, anche il 2016 non è stato parco di momenti difficili, di sofferenze e di delusioni, ma si sa, questa è la vita.

vecchio

E come ogni anno, non mi sento di sparare botti (stupidità degli stessi a parte) perché, se il loro significato simbolico sta nel voler uccidere l’anno vecchio per far posto al nuovo, il 2016 non voglio ucciderlo perché è stato giovane e pieno di progetti e speranze anche lui come lo sono stato io. Se poi questi non si sono realizzati forse non è stata solo colpa sua. Come ogni vecchio, se si è capaci di ascoltarlo con attenzione, saprà regalarci ancora qualche saggio consiglio. All’approssimarsi della mezzanotte tendete l’orecchio (se non sarete assordati dai petardi) e ascoltate il silenzio degli ultimi istanti di un vecchio che la notte si porterà via. Sono certo che qualcosa in più, nel profondo del vostro cuore, resterà.